
Viaggio tra le dolci colline toscane.
PRENOTAZIONE ENTRO IL 04 FEBBRAIO
Un itinerario che ci porterà alla scoperta delle più significative opere aretine di Piero della Francesca conservate nei più importanti monumenti …ma, non solo, entreremo nella dimora del celebre artista Giorgio Vasari; visiteremo la stanza delle meraviglie di colui che ha inventato la Fiera Antiquaria di Arezzo; scopriremo nel laboratorio del maestro intagliatore, come nasce la Lancia D’oro; nella “città del diario” vivremo un esperienza unica: noi spettatori di memorie di persone comuni che hanno raccontato la storia d’Italia da un punto di vista assolutamente inedito.
Ecco i 5 motivi per aderire a questo viaggio
Venerdì 21 marzo
Ore 09.00 partenza con pullman GT da Piazzale dei Partigiani ( Stazione Ferroviaria di Roma Ostiense )
Ore 12.30 circa arrivo ad Arezzo in via Bernardo Rossellino al parcheggio Rossellino.
Durante il tragitto sarà effettuata una sosta
Pausa pranzo libera
AREZZO
Città straordinariamente antica, vanta una storia più vecchia di quella di Alessandria d’Egitto. E’ stata uno dei maggiori centri etruschi prima di divenire città romana particolarmente importante grazie alla sua strategica posizione. Pochi altri territori in Italia possono offrire un patrimonio naturalistico ambientale e culturale così vasto in un’area così piccola. Gli affreschi di Piero della Francesca nella Basilica di San Francesco valgono da soli una visita nella città. Ma anche il cuore del borgo medievale ha molto da raccontare. Nella Basilica di San Domenico si conserva la croce dipinta di Cimabue, e accanto alle torri medievali si ergono l’imponente Loggiato Vasariano, il Palazzo della Fraternita dei Laici, sintesi di architettura gotica e rinascimentale e l’abside della Pieve di Santa Maria.
ORE 15.00 Piazza Guido Monaco (450 m da Via Bernardo Rossellini) – incontro con la storica dell’arte locale Dott.ssa Sandra Giusti. Inizio delle visite
Badia SS.Flora e Lucilla – L’inganno dell’occhio (450 m da Piazza Guido Monaco)
La serie di finte cupole dipinte dal Padre Gesuita Andrea Pozzo, pittore, architetto, teorico della prospettiva, comprende otto esemplari, alcuni totalmente autografi, altri eseguiti in collaborazione o solo su progetto del Pozzo. La prima tela è quella della chiesa di Sant’ Ignazio di Roma del 1685, alla quale seguirono le finte cupole Frascati, Montepulciano, Arezzo, L’Aquila, Vienna e Lublijana.
Questi dipinti sono di grandi dimensioni, su tela o su tavola, che imitano sul piano, con l’espediente prospettico, le concavità e le convessità di reali cupole architettoniche, in edifici dove queste, per varie ragioni costruttive ed economiche, non potevano essere realizzate. Questo particolare «inganno dell’occhio», che fonde architettura e pittura, ha come scopo, quello di provocare nello spettatore l’illusione e la meraviglia, tematica centrale nella teoria e nella pratica artistica di Andrea del Pozzo.
ORE 16.30 Basilica San Francesco (250m da Badia SS Flora e Lucilla)
Un emblematico luogo di storia, arte e spiritualità, è nota per la sua facciata incompleta e il tesoro artistico al suo interno. Tra le sue opere spicca il ciclo di affreschi “La Storia della Vera Croce” di Piero della Francesca, situati nella Cappella Bacci. Iniziata nel 1290, la costruzione riflette l’architettura romanica dell’epoca, sebbene la facciata sia rimasta incompiuta per mancanza di fondi. Nonostante periodi di abbandono e danneggiamenti, la basilica è stata restaurata e oggi mostra i suoi interni valorizzati, testimoniando la sua importanza culturale e storica per Arezzo e i suoi visitatori. Il capolavoro assoluto del Rinascimento Italiano
Raggiungeremo la Piazza più importante di Arezzo
Piazza Grande – Un insieme imponente (350m dalla Basilica San Francesco)
Cuore del centro storico di Arezzo. Unica per la sua originale forma trapezoidale e il piano fortemente inclinato, è caratterizzata da un’armoniosa alternanza di costruzioni di varie epoche che le regalano un aspetto suggestivo e scenografico. Sorta attorno al 1200, la piazza venne decisamente modificata nel corso del XVI secolo, quando fu ridotta alle dimensioni attuali per permettere a Giorgio Vasari di progettare il Palazzo delle Logge, con il suo imponente ed elegante loggiato.
ORE 18.00 termine delle visite
Trasferimento con il pullman in Hotel.
Assegnazione delle stanze
Cena libera e pernottamento
Sabato 22 Marzo
Trasferimento dall’Hotel a Via Emanuele Loi con il pullman
ORE 09.30 incontro con la guida in Piazza San Domenico
Basilica di San Domenico (300m da via Emanuele Loi)
Nel centro storico di Arezzo, a pochi metri dalle mura cittadine rivolte verso settentrione, si trova la Basilica di San Domenico che si affaccia nell’omonima piazza.
Gran parte della sua notorietà è certamente dovuta alla presenza di un opera straordinaria : il Crocifisso di Cimabue.
Questa stupenda croce dipinta appartiene ai lavori giovanili di Cenni di Pepo, nome di battesimo di Cimabue (Firenze 1240 – Pisa 1302). L’opera è infatti databile tra il 1265 e il 1270. Con questo dipinto a tempera e oro su tavola di notevoli dimensioni (cm 336×267) Cimabue rompe con i canoni di una pittura “piatta” come quella bizantina che andava per la maggiore fino a quel momento.
Nella chiesa domenicana non vi sono solo affreschi, è presente anche un bellissimo trittico su fondo oro sempre del Maestro del Vescovado, un San Pietro da Verona in terracotta invetriata di scuola robbiana e una Madonna con Bambino trecentesca scolpita su pietra.
ORE 10.30 Museo Casa Vasari – Uno spaccato di vita dell’artista (180m dalla Basilica San Domenico)
Una casa principiata in Arezzo, con un sito per fare orti bellissimi nel borgo San Vito, nella migliore aria della città.”
Con queste parole Giorgio Vasari descriveva la sua casa, acquistata nel 1541, oggi sede del museo omonimo. L’abitazione si sviluppa su quattro livelli.
E’ composta da un pianterreno con giardino, un piano nobile, dove abitava l’artista con la moglie, e un piano superiore probabilmente destinato alla servitù. Le stanze del primo piano sono rimaste nella struttura e nella decorazione come erano al tempo dell’artista aretino. La prima stanza, la più celebre, è la cosiddetta “Sala del camino o del Trionfo della Virtù”, ricca di splendide decorazioni. Il soffitto di legno è diviso in 17 scomparti dipinti, nell’ottagono centrale è raffigurata ad olio “la Virtù che vince sull’Invidia e sulla Fortuna”. Vicino al camino c’è una raffigurazione, davvero singolare per l’epoca, dell’artista dipinto di spalle mentre legge un libro.
Al piano signorile si trova la stanza da letto di Vasari e di sua moglie, detta “Sala di Abramo” perché nello scomparto centrale del soffitto è raffigurato “Dio che benedice i discendenti di Abramo”. Passando per il “Corridoio di Cerere”, con la meravigliosa dea delle messi raffigurata sul soffitto, si giunge alla terza stanza che un tempo era la cucina di casa Vasari, decorata nel 1827 dall’artista aretino Raimondo Zaballi. Entrando nella “Sala di Apollo” si possono ammirare la raffigurazione del dio.
Nel 1911 – in occasione del quarto centenario della nascita dell’artista aretino – la dimora venne acquistata dallo Stato italiano per destinarla a museo. Negli anni Cinquanta del secolo scorso il Museo assunse il suo aspetto attuale, con l’eliminazione degli arredi in stile e l’allestimento di una piccola quadreria con opere di Vasari, dei suoi collaboratori e di altri pittori toscani, ben rappresentativa del Manierismo toscano.
La Cattedrale (450m dalla Casa Vasari)
Si eleva, imponente e maestoso, il Duomo dedicato ai Santi Pietro e Donato, un’opera architettonica che racconta da sola secoli di storia, arte e devozione religiosa. Questa magnifica cattedrale, costruita a partire dal 1277 sui resti di una chiesa ancora più antica, ci mostra in tutta la sua bellezza l’evoluzione stilistica dall’originario romanico al dinamico gotico, avvenuta attraverso i secoli tra lavori di edificazione e ristrutturazione.
Non da meno l’opera conservata al suo interno, nella navata di sinistra intitolata Maria Maddalena e che fu dipinta da Piero della Francesca: era l’anno 1460. La figura di grandi dimensioni (190 x 105 cm) ha uno stile plastico, che crea dinamicità all’occhio, nell’utilizzo dei colori complementari. È stato definito un unicum del pittore, solito invece a realizzare cicli di affreschi. Alzando gli occhi si osservano le volte affrescate. Le prime tre volte furono eseguite da Guillaume de Marcillat tra il 1520 e il 1526, autore nello stesso periodo anche delle splendide vetrate del fianco destro. Ore 12.30 circa
Pausa pranzo libera
ORE 14.30 Pieve Santa Maria (300 m dalla Cattedrale)
L’importante costruzione religiosa della città toscana rappresenta uno degli esempi principali d’arte romanica di tutta la regione. Esiste almeno dal 1008 ed ha costituito per tutto il Medioevo il riferimento comunale nelle lotte contro il potere vescovile. Si presenta agli occhi del visitatore con la sua meravigliosa facciata in stile romanico, composta da tre loggette sorrette da piccole colonne. Si ammirano anche tre portali strombati e la torre campanaria sulla parte destra, quest’ultima detta dei Cento Buchi per le bifore che si aprono su ogni lato. La grande abside semicircolare è decorata nella parte bastata con arcate cieche a tutto sesto sormontate da monofore.
Ore 15.30 Casa Museo Ivan Bruschi – Stanza delle meraviglie (54m da Pieve Santa Maria)
Nel Palazzo del Capitano del Popolo, uno dei più imponenti del Medioevo aretino, è custodita una collezione di oggetti d’arte e di antiquariato raccolti dallo studioso e antiquario aretino Ivan Bruschi lungo il corso della sua vita.
L’antica dimora di famiglia divenne luogo di incontri culturali, di avvenimenti mondani e il salotto della Fiera Antiquaria, nata del 1968 da un’idea sorta nel corso dei suoi numerosi viaggi.
Un “luogo delle meraviglie” dove trovò espressione significativa e duratura la sua concezione culturale dell’antiquariato e dove oggi si possono ammirare opere risalenti a diverse epoche appartenenti alle più importanti civiltà del mondo. Una raccolta composta da circa 10.000 singole opere che raccontano un viaggio storico iniziato con la preziosa Venere d’Arezzo e che prosegue attraverso alcune testimonianze archeologiche di epoche etrusche, egizie, precolombiane, inca e romane.
Le pareti sono inoltre arricchite da dipinti di artisti quali Vasari, Guercino, Sassoferrato e Neri di Bicci, oltre che da pregiati pezzi di mobilia del XV secolo sino al XIX, nonché da sculture rinascimentali policrome, armature ed armi, oggetti liturgici, tessuti preziosi, vesti settecentesche, gioielli, monete, avori, oggetti vitrei, argenti vari, porcellane, ceramiche, francobolli, orologi da scrittoio, strumenti scientifici, documenti di valore, fossili, incunaboli e cinquecentine, tutti riuniti nello Studiolo. Dal piano superiore, è possibile accedere ad un’ampia terrazza su più livelli che sovrasta l’edificio e consente di godere di un contatto stretto con la Pieve romanica di Santa Maria.
Laboratorio del Maestro Francesco Conti – l’artista della Lancia d’oro (190m da Casa Museo Ivan Bruschi)
Un maestro intagliatore custode di un’antica arte artigiana. Una scultura lignea ricoperta con lamine in oro zecchino che si rinnova di anno in anno.
Il rapporto tra antiquariato e artigianato è qualcosa di imprescindibile, sono due universi in simbiosi. Che si tratti di un restauro, un intaglio, una doratura o altre sapienti tecniche di lavorazione, l’antiquario si è sempre rivolto all’artigiano. Francesco Conti, maestro intagliatore d’origine aretina, conosce bene questo legame. Nel suo laboratorio di via Mazzini, ad Arezzo, da moltissimi anni realizza la famosa Lancia d’Oro. L’ambito premio nella rievocazione medievale della Giostra del Saracino.
Al termine della visita ritorno in hotel con il pullman.
Cena libera e pernottamento.
Domenica 23 Marzo
Ore 08.30 i bagagli verranno ritirati dalle stanze per il carico sul pullman.
Check out in albergo
ORE 9.00 partenza per Pieve di Santo Stefano
PIEVE SANTO STEFANO – Il Paese cancellato
E’ un paese di scarsi 3000 abitanti con una storia molto dolorosa. Nel 1855 una inondazione distrugge opere dei Della Robbia, di Piero della Francesca e del Ghirlandaio, che Lorenzo il Magnifico aveva donato alla Pieve che lui amava molto. Nel 1944 Pieve Santo Stefano è stata minata casa per casa e rasa al suolo al 95% dai tedeschi. Non è rimasto nulla, o quasi, del borgo medioevale che è stato.Tuttavia, è rimasto in piedi il Palazzo Pretorio e una splendida ceramica del Della Robbia che dal 1984 ospita un patrimonio molto insolito e particolare.
0RE 10.00 PICCOLO MUSEO DEL DIARIO – i custodi della memoria
Si chiama Piccolo, il museo del diario.
Non solo perché piccolo lo è davvero, un percorso suddiviso in quattro sale. Si chiama piccolo per qual sapore di intimo e raccolto che contiene questo termine. Eppure nei suoi spazi ridotti, recuperati con caparbietà in un palazzo antico che con altrettanta caparbietà è scampato alla distruzione delle mine tedesche nell’agosto del 1944.
È un luogo dove ascoltare i brani dei diari, osservare i manoscritti animarsi sugli schermi digitali e ammirare alcuni documenti autografi. Un bisbiglio di sottofondo dal quale si stagliano le parole dei protagonisti accompagna l’installazione: è quel “fruscìo degli altri” che Saverio Tutino ascoltava levarsi dagli scaffali che con il passare degli anni andavano sempre più riempiendosi di diari
Questo museo deve la sua nascita a Saverio Tutino, giornalista e scrittore scomparso nel 2011. Non era uno storico, ma la ricerca storica gli deve molto. Nel 1984 ha fondato a Pieve Santo Stefano, nell’aretino, l’Archivio diaristico nazionale. L’obiettivo era quello di raccogliere diari e memorie di persone sconosciute e recuperare gli scritti lasciati nei cassetti o finiti in soffitta dei nostri nonni vicini e lontani.
Grazie al premio letterario che ogni anno viene assegnato al miglior diario, a Pieve sono arrivati circa duecento lavori all’anno, alcuni anche pregevoli nello stile, ma a prescindere da questo, molte sono le testimonianze di grande interesse storico che senza Saverio non avrebbero trovato né ordine né luogo.
Il Piccolo Museo del Diario, attraverso un itinerario innovativo, porta il visitatore a scoprire la storia d’Italia da un punto di vista inedito, quello delle persone comuni. Migliaia di testi autobiografici, epistolari, memorie, diari, liberamente donati dai cittadini e tutti consultabili nell’archivio, che da storie singole e personali diventano storie collettive e universali.
Per la limitazione dello spazio interno, il gruppo sarà diviso, mentre una parte visiterà l’Archivio Diaristico Nazionale, l’altro visiterà il Museo del Piccolo Diario
Ore 12.50 circa partenza per Sansepolcro
Pausa pranzo
SANSEPOLCRO – la città graziata –
la Resurrezione salvò la città di Piero dalla distruzione durante l’ultima guerra. Era l’estate del 1944 e il fronte si avvicinava a Sansepolcro. La città era stata già evacuata dai tedeschi e dai fascisti, ma le truppe inglesi in avvicinamento ignoravano ciò. Nel dubbio che i primi fossero ancora nascosti nell’abitato, il comando supremo delle forze alleate ordinò al capitano Anthony Clarke, comandante del reparto di prima linea, di bombardare Sansepolcro con i cannoni e di ridurla a un cumulo di macerie, come due mesi prima era avvenuto con Montecassino. Il capitano era però un appassionato di arte ed era al corrente di quanto il proprio compatriota Huxley aveva scritto della Resurrezione. Così decise di disobbedire agli ordini ricevuti, rischiando la condanna per insubordinazione. Accertatosi, mediante testimonianze della popolazione locale, dell’avvenuta evacuazione di Sansepolcro, la occupò senza colpo ferire e la città fu salva.
ORE 15.00 Museo Civico di Sansepolcro
E’ il museo con più opere di Piero che ci sia al mondo, nessun altro ne conserva più di tre. Il Polittico della Misericordia è la prima opera di cui abbiamo documentazione, l’incarico risale al 1445. E’ la prima opera ben documentata di Piero della Francesca e si tratta di una grande pala d’altare che dipinse per la Compagnia della Misericordia, un’organizzazione caritatevole della sua città natale.
La Resurrezione, in genere datata agli anni sessanta del Quattrocento, quando Piero lavorava ad Arezzo agli affreschi delle Storie della Vera Croce.Già il Vasari nella vita dedicata a Piero della Francesca ricordava che l’artista dipinse “nel Palazzo de’ Conservadori una Resurezzione di Cristo, la quale è tenuta dell’opere che sono in detta città e di tutte le sue, la migliore”
Il San Giuliano e il San Ludovico. Sono tornate nuovamente in esposizione al Museo Civico di Sansepolcro. Da qui erano partite nel dicembre scorso alla volta della Russia, e precisamente all’Ermitage di San Pietroburgo, in occasione della prestigiosa esposizione intitolata “Piero della Francesca. Monarca della Pittura”. Secondo i primi dati trasmessi dal museo, la più grande mostra mai realizzata sul genio del Rinascimento ha ottenuto uno strepitoso successo di pubblico, superando abbondantemente il milione di visitatori.
ORE 17.00 Partenza per Roma
ORE 19.40/20.00 arrivo a Piazzale dei Partigiani (Stazione Ferroviaria di Roma Ostiense )
QUOTA DI PARTECIPAZIONE A PERSONA MINIMO 25 PARTECIPANTI
€ 380,00 in camera doppia (intero pacchetto di viaggio )
€ 455,00 in camera doppia uso singola (intero pacchetto di viaggio)
quotazione in camera tripla su richiesta a: info@tempodieventi.com
MODALITA’ DI PAGAMENTO
- 40% giorno in cui daremo comunicazione dell’avvenuto raggiungimento del minimo dei partecipanti.
- saldo entro il 05 marzo
Ulteriore possibilità di pagamento in 2 rate (febbraio e marzo )
La quota comprende
- Pullman privato Gran Turismo a disposizione per l’intero viaggio
- N. 2 pernottamenti con prima colazione inclusa all’Hotel minerva di Arezzo****
- Servizio di facchinaggio in/out
- Pre accettazione in Hotel
- Tassa di soggiorno per l’intero periodo
- Guida locale durante tutto il soggiorno
- Biglietti d’ingresso e pre-accettazione gruppi dei siti menzionati nel programma
- Assicurazione medico bagaglio (copertura fino a 500€ spese mediche e fino a 250€ per il bagaglio)
- Staff Tempodieventi per tutta la durata del viaggio.
La quota non comprende
- Pasti e bevande
- Extra, mance..etc
- Quanto non espressamente indicato alla quota comprende
la quota può essere soggetta a variazioni del costo preventivato dei biglietti d’ingresso, accessi, mancato raggiungimento del numero minimo dei partecipanti. In quest’ultimo caso il viaggio potrebbe anche essere annullato.
Il programma, nel corso di svolgimento, potrebbe subire, per motivi organizzativi, modifiche nella sequenza delle visite, ma non nei suoi contenuti
Cancellazioni
- 30% dal 5 al 10 febbraio
- 70% dall’11 febbraio al 12 marzo
- 100% dal 13 marzo
In caso l’organizzatore o il partecipante riesca a trovare la sostituzione con altra persona, verrà restituita l’intera quota versata .