L’Arianesimo a Roma
La Chiesa di Sant’Agata dei Goti è un gioiello nascosto del rione Monti, ricco di storia e spiritualità. Fondata nel V secolo, questa chiesa è un luogo di culto che ha attraversato i secoli, ma che ha mantenuto intatta la bellezza e l’antico fascino. resta quasi sconosciuta a molti romani, eppure si trova alle spalle della Banca d’Italia
La chiesa, ora affidata ai padri Stimmatini, non se ne fa un cruccio abituata come è stata nei suoi sedici secoli di storia a passare da momenti di considerazione ad altri di totale abbandono.
La Chiesa é a tre navate, divisa da arcate su 12 colonne (originariamente erano 16 ma 4 furono poi murate per chiudere le ultime due arcate) con capitelli ionici. Al centro della navata centrale si può ancora ammirare parte del bellissimo pavimento cosmatesco, risalente alla seconda metà del Quattrocento e realizzato per volontà del cardinale Francesco Gonzaga. Sull’altare maggiore si trova un ciborio cosmatesco del XII secolo con quattro colonnine in pavonazzetto con decorazioni cosmatesche e copertura a tempietto. Nel catino absidale è situato l’affresco raffigurante la “Gloria di S.Agata” di Paolo Gismondi del 1636, che sostituì l’antico mosaico del V secolo raffigurante “Cristo Giudice” andato distrutto nel XVI secolo a causa del crollo absidale.
Raramente un monumento è in grado di raccontarci momenti della storia e dell’architettura poco conosciuti come nel caso della chiesa di Sant’Agata dei Goti. Non si hanno notizie certe della sua fondazione. Probabilmente fu fondata nel V secolo a Roma dal generale romano d’origine gota Ricimero. Questo ufficialedell esercito romano negli anni fra il 467 e il 470 fa adornare timpano e abside di un mosaico raffigurante Cristo nella mandorla circondato dai 12 apostoli. È il solo esempio di luogo di culto ariano della comunità gotica romana conservatosi in epoca contemporanea. Ricimero come tutti i goti era pure ariano. La dottrina venne condannata come eretica dal Concilio di Nicea del 325. Ciò non toglie che Recimero possa abbellire una chiesa ariana proprio a Roma. Perché il papato lo permette? Perché in quegli anni era in polemica con Bisanzio che non voleva riconoscere il primato romano, quindi il papa cercava di rafforzarsi con alleanze politiche in funzione anti-Bisanzio. Il caso di questa chiesa romana non resta isolato, ma qualche decennio più tardi porterà Teodorico ad abbellire la capitale occidentale dell’Impero passata a Ravenna di uno stupendo battistero ariano e della chiesa di Sant’Apollinare. Con la nostra chiesa sono questi i più famosi monumenti ariani rimasti in Italia.
QUOTA ASSOCIATIVA
EURO 15,00 (storica dell’arte, radio, offerta) ISCRITTI
euro 17,00 non iscritti
LA VISITA SARA’ CONDOTTA DALLA DOTTORESSA ALESSANDRA CAMERANO