
APERTURA RISERVATA – Il Complesso monumentale di San Salvatore in Lauro. Un pezzo di terra Picena a Roma.
Intorno all’anno mille, per volere di un piccolo ordine di frati, sorse vicino alle rive del Tevere, una modesta costruzione: la chiesa di San Salvatore in Lauro.
Il toponimo è nato forse per l’esistenza di un boschetto di lauro presente sulle sponde del Tevere.
Il luogo è sede di una antica confraternita che riunisce i marchigiani a Roma, nata ufficialmente nel 1633 per opera di una bolla papale di papa Urbano VII, per favorire la devozione della madonna di Loreto.
Lo statuto venne adottato nel 1899 con il nome attuale. La confraternita poi si è trasformata da opera pia in fondazione scolastica volta a ospitare nella capitale studenti provenienti dalla regione Marche. Le rendite derivano dalle proprietà immobiliari e dalle donazioni. Agli studenti si elargiscono contributi e borse di studio e corsi di specializzazione.
All’interno della Chiesa potremo ammirare le cappelle arricchite da varie opere tra cui quella di Antoniazzo Romano ed una di Piero da Cortona.
Poi usciremo dal portone della chiesa per immergerci da un accesso speciale a noi riservato, nel complesso monastico.
Un tuffo nel passato: varcando la soglia del Complesso di S. Salvatore in Lauro potremo ammirare il primo chiostro, vero e proprio gioiello architettonico con un impianto risalente al XV secolo che presenta un loggiato a due ordini di arcate con eleganti colonne.
All’ interno del monastero ci è lo splendido refettorio decorato con un ciclo di affreschi manieristi di gran valore di Francesco Salviati (1550, raffigurante le nozze di Cana ed ospita la tomba di Papa Eugenio IV.
LA VISITA SARA’ CONDOTTA DALLA DOTTORESSA ALESSANDRA CAMERANO
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