L’ARTE LIBERATA. I CAPOLAVORI SALVATI DALLA GUERRA-
Le Scuderie del Quirinale aprono al pubblico una mostra per raccontare le storie di come, città per città, sia stato salvato il patrimonio artistico del nostro Paese dalla guerra e dall’occupazione tedesca.
Una selezione di oltre cento capolavori salvati durante il conflitto – riuniti grazie alla collaborazione di quaranta tra musei e Istituti – tesse un racconto avvincente di un momento drammatico per il nostro Paese. Capolavori straordinari come il Discobolo Lancellotti, la Danae di Tiziano Vecellio – trafugata nel 1943 e appesa nella camera da letto di Göring prima di essere recuperata, e ancora lavori come Santa Palazia del Guercino, la Madonna in trono del Riccio dalla Cà d’Oro, si intrecciano alle circa centoquaranta riproduzioni fotografiche e ai documenti storici, filmati d’epoca, testimonianze significative di una delle pagine più drammatiche della storia del nostro Paese.
Il percorso espositivo guarda infatti all’alterazione subita dal mercato all’indomani della stipulazione dell’asse Roma-Berlino. Per assecondare le brame collezionistiche di Adolf Hitler e di Hermann Göring, i gerarchi fascisti favorirono il permesso di cessione di importanti opere d’arte, anche sotto vincolo.
C’è la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca dalla Galleria Nazionale delle Marche, rimasta a lungo nascosta, assieme alla Tempesta di Giorgione, sotto il letto della camera che un giovane Pasquale Rotondi condivideva con la moglie.
Il soprintendente delle Marche incaricato di mettere in salvo nei depositi di Sassocorvaro e Carpegna capolavori provenienti da Venezia, Milano, Urbino e Roma, per un totale di circa diecimila opere sotto la sua custodia, trascorse notti insonni pur di sorvegliare queste opere sottratte alla guerra.
Questo straordinario salvatore del patrimonio, uomo d’azione e caso esemplare nella formazione di un’identità professionale degli storici dell’arte italiani, è uno dei tanti angeli silenziosi che si sono resi interpreti di una grande impresa di salvaguardia del patrimonio artistico-culturale durante la Seconda Guerra Mondiale, precisamente tra il 1937 e il 1947.
Ogni opera quindi non racconterà solo la sua storia e quella del suo artista ma storie di donne e uomini che misero la propria professione al servizio di un interesse comune nella drammatica contingenza bellica.
LA VISITA SARA’ CONDOTTA DALLA DOTTORESSA GEMMA BUONANNO