MOSTRA A PALAZZO BARBERINI
La raccolta artistica di Papa Urbano VIII è al centro della mostra che Palazzo Barberini dedica al suo illustre “padrone di casa” in occasione dei 400 anni dall’elezione del più importante pontefice del ‘600, in grado di dare una forte impronta all’arte non solo romana ma europea
Il percorso espositivo intende celebrare il profilo culturale e politico del papa che più di ogni altro incise in maniera straordinaria e radicale sul pensiero filosofico, sul sapere scientifico e sulle arti del Seicento. Capolavori della sua collezione, oggi conservata nei principali musei del mondo, tornano nella sede originaria con oltre 80 opere visibili. La disgregazione della collezione Barberini avviene in varie epoche, a partire dal Settecento, nonostante fosse legata da vincolo inalienabile. La principale dispersione avviene a partire dal 1934 quando, per regio decreto, lo Stato italiano concede alla famiglia Barberini, nonostante i vincoli, di potere alienare parte delle proprie opere. La mostra riporta a casa lavori che hanno lasciato il territorio italiano, come nel caso di Poussin, nel 1934, e che per la prima volta tornano oggi nel palazzo in cui erano conservati».
Papa colto, amante delle lettere e autore di versi in latino e greco, Urbano VIII concepì l’arte come strumento di strategia politica internazionale e di suadente persuasione sociale: il suo pontificato doveva apparire grandioso come il monumentale baldacchino di San Pietro, che commissionò a Bernini.