
Il Museo, unico al mondo nel suo genere, conserva al suo interno una quantità enorme di strumenti musicali che vanno dal periodo archeologico a quello futurista. Sono circa tremila i pezzi, di cui ottocento esposti. Il Museo, unico al mondo nel suo genere, conserva al suo interno una quantità enorme di strumenti musicali che vanno dal periodo archeologico a quello futurista. Sono circa tremila i pezzi, di cui ottocento esposti. un’imponente collezione di strumenti antichi e contemporanei, di tutte le tipologie e provenienti da tutto il mondo.
Un patrimonio affascinante che non solo illustra l’evoluzione della tecnica, ma rivela anche – in maniera diretta e indiretta – modi diversi di vivere e di concepire la musica. Ecco perché consigliamo la visita a chi conosce bene la materia, ma anche al pubblico meno esperto: qui ci sono opere che sapranno conquistare entrambi.
Di pezzi unici, il Museo ne conserva in quantità, ma questi tre, anche da soli, valgono la visita: il pianoforte di Bartolomeo Cristofori, l’arpa Barberini e il violino di Andrea Amati.
La maggior parte degli strumenti qui conservati derivano dalla collezione privata di Evan Gorga, tenore italiano, che possedeva circa trenta collezioni di oggetti più disparati, ma certamente la collezione di strumenti musicali era quella che rivestiva la maggiore importanza. A lui la cultura italiana deve essere riconoscente per aver contribuito alla conservazione di un enorme patrimonio artistico e culturale che altrimenti sarebbe andato disperso.
All’interno del Museo è inoltre allestito il salotto-studio del musicista e compositore Giovanni Sgambati (1841-1914) che originariamente si trovava in Piazza di Spagna al civico 93.
Il salotto-studio del maestro romano fu per alcuni decenni un cenacolo culturale di portata internazionale, frequentato da famosi musicisti, artisti e personaggi del calibro di Gabriele D’Annunzio, Richard Wagner e Franz Liszt oltre che degli scultori Ezechiel ed Ettore Ximenes. Fu il punto di ritrovo in cui si formò la Scuola Romana di Pianoforte che ebbe come mentore e maestro il celebre musicista e compositore ungherese Listz.
QUOTA ASSOCIATIVA
€ 17,00 (guida,biglietto ingresso,radio) Iscritti in regola con il rinnovo 2025
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LA VISITA SARA’ CONDOTTA DAL DOTTOR EMANUELE GIANNOTTA